Santa Severina - La nave di pietra
Sito storico-culturale
di Santa Severina
© 2018 Santa Severina
Andrea Carafa, Conte di Santa Severina (? - 1526)
Considerando
vera
la
data
di
matrimonio
di
Galeotto
(1469)
ed
il
fatto
che
Andrea
fu
il
terzogenito,
dobbiamo
desumere
che
la
sua
data
di
nascita,
che
nessuno
riporta,
non
avvenne
prima
del
1474
e
che,
essendo
storicamente
accertato
in
maniera
univoca,
l'anno
della
sua
morte
avvenuta
nel
1526,
bisogna
stabilire
che
la
sua
vita
ebbe
una
durata di circa 52 anni.
Fra
i
tanti
personaggi
che
hanno
scritto
la
storia
del
nostro
paese,
Andrea
Carafa
fu
fra
i
massimi
protagonisti: nel bene e nel male.
Qui,
in
breve
le
stazioni
di
vita
di
Andrea Carafa:
1496
:
Federico
III
gli
concede
in
feudo
Santa
Severina
con
regio
decreto del 14 Ottobre.
1502:
Combatte
vittoriosamente
sotto
la
bandiera
del
gran
Capitano
Consalvo.
1503:
Ottiene
dal
Consalvo
l'estensione
del
suo
dominio
a
San
Mauro,
Scandale,
Turrotio
e
S.
Stefano.
1506:
Conquista
Santa
Severina
che
piomba
così
nella
servitù
feudale.
1512:
Carafa
partecipa
alla
guerra
fra
Spagnoli,
Francesi
e
Italiani
ed
e'
coinvolto
nella
rotta
di
Ravenna.
A
Santa
Severina
si
sparge
la
voce
che
Carafa
in
questa
guerra
ha
trovato
la
morte
e
il
popolo
si
riappropria
della
citta'
scacciando
la
guarnigione
del
conte
che
era
rimasta
al
suo
presidio.
Ma
Carafa,
tornato
a
Napoli,
si
rivolge
al
vicerè
Raimondo
di
Cardona
che
invia
all’università
di
Santa
Severina
ordine
scritto
di
rimettere
il
Conte
nel
possesso
della
Città.
Santa
Severina
si
difende,
ma
Carafa,
con
la
forza
di
2.000
uomini
circonda
la
città
ed
scatena
una
battaglia
sanguinosa.
La
battaglia
è
impari,
perché'
il
Carafa
si
avvale
di
potenti
pezzi
di
artiglieria.
1514:
Determinante
per
la
resa
è
la
morte
di
Angelo
De
Luca.
Carafa
torna
in
possesso
di
Santa
Severina
santaseverina.eu
1520
:
Acquista
la
terza
parte
del
castello
di
Tora
e
la
città
di
Vico
(quest’ultima
per
16.000
ducati
d’oro).
Aveva
già
edificato
a
Napoli
la
Cappella
Carafa
nella
Chiesa
di
San
Domenico
ed
il
palazzo di Pizzofalcone.
1525
:
Eletto
Viceré
di
Napoli
il
Carafa,
una
volta
raggiunta
la
più
alta
carica
del
Regno,
placa
le
repressioni
e
concede
alla
sua
città,
non
più
ferito
nell'orgoglio,
le
COSTITUZIONI
E
STATO
DI
SANTA
SEVERINA
che
nei
59
articoli
concede
il
suo
assenso
su
tutte
le
richieste
inoltrategli
dalla
chiesa
e
dalla
gerarchia
laica.
In
quel
periodo
inizia
i
lavori
del
castello
che
saranno
completati
dai suoi successori.
Nel
tracciare
un
profilo
politico
ed
umano
di
Andrea,
non
possiamo
fermarci
alla
parentesi
santaseverinese
ed
alla
sua
violenta
repressione.
Dobbiamo
considerare
il
feudo
di
Santa
Severina
piccola
cosa
se
guardiamo
alla
sua
importanza
economica,
a
raffronto
con
tutti
i
beni
che
aveva
accumulato.
Fra
le
città
ed
i
feudatari
erano
ricorrenti
le ribellioni e gli scontri armati.
Gli
storici
locali,
trattando
di
Andrea
Carafa,
hanno
ristretto
le
loro
ricerche
al
periodo
dell’occupazione
e
della
repressione
senza
allargare
il
campo.
È
evidente
che
se
si
segue
quel
metro
di
giudizio
non
si
può
non
vedere
il
Carafa
come
il
tiranno
spietato
e
crudele,
colui
che,
disattendendo
i
decreti
regi
di
Federico
III
e
di
Ferdinando
il
Cattolico,
non
esitò
ad
imporsi
con
la
forza
delle
armi
ad
una
popolazione
che
si
considerava
ingiustamente
privata
della
libertà
e
dell’
autonomia
delle
quali
da
tempo
godeva.Quando
Andrea
Carafa
morì
e
gli
succedette
il
nipote
Galeotto,
per
la
cerimonia
di
insediamento
fu
chiamato
Giano
Teseo
Casoppero,
il
noto
umanista
cirotano.
Egli
svolse
la
prolusione
e
disse
di
Andrea:
“
Vivo
specchio
di
virtu',
esempio
di
uomo
saggio,
astro
splendente
del
nostro
tempo
”.
Da
notare
che
Andrea
Carafa
fu
il
primo
Italiano
ad
essere
nominato
Vicere'
del
Regno di Napoli.
Dr. Francesco De Luca